Quello dei maghi è un sottogruppo della categoria “semidei”. Sono in ogni componente fisica identici agli esseri umani, in quanto discendono tutti da essi. Ciò che li diversifica sono proprio delle capacità di derivazione divina che oltrepassano di gran lunga le potenzialità di una persona comune. I maghi riescono a produrre incantesimi e sortilegi e a manipolare gli elementi (acqua, aria, terra e luce; anche il fuoco per quelli malvagi) contro i loro nemici, usufruendo del proprio mana.
Un mago ha una vita media di circa trecentoventi anni, ma può spingersi anche fino ai quattrocento. Diventa adulto alla stessa età di un uomo comune, al punto che quasi non si nota la differenza in fase adolescenziale (questo vale per qualsiasi semidio); eppure la longevità è assai posticipata e quindi il percorso verso l’invecchiamento dopo i vent’anni di età è decisamente più lento.
La prima comparsa dei maghi in Elolbia si verificò allorché Ehla, più di due millenni prima della fine dell’Era Antica, nei remoti tempi in cui Mulgaha infuriava nel mondo, propose (insieme alle altre grandi divinità) di selezionare circa ottanta esseri umani e di attribuire loro doti e responsabilità. Molti maghi perirono contro gli invincibili muhranal, ma alla fine la scelta di Ehla ebbe successo: Mulgaha fu incatenato da Urn negli abissi del mare che porta il suo nome. Di conseguenza, non vi fu più bisogno di nuovi maghi e logicamente nessun dio donò più poteri agli esseri umani in assenza di un degno pretesto; contuttociò, non fu negata la possibilità di procreare a quelli che ancora vivevano.
Essendosi ormai ridotti in numero e vivendo in società di comuni persone, era previsto che la purezza del sangue dei maghi prima o poi avrebbe finito per disperdersi geneticamente in unioni con comuni mortali (generando meticci) e così le proli, col trascorrere del tempo, non avrebbero più detenuto la capacità di produrre incantesimi.
Purtroppo, almeno la metà dei maghi che sopravvissero al terrore di Mulgaha furono corrotti dalle lusinghe del Male e divennero perciò un ennesimo pericolo per Elolbia. I loro poteri si espansero e tanti stregoni divennero colpevoli di misfatti inenarrabili, anche se le forze del bene non si sono mai arrese ai loro tiri mancini.
Nell’anno 0 Huk il mago Butrem indicò l’inizio di una nuova era per Elolbia e, col supporto della demone Uhma, fu il primo a trascrivere le vicende occorse nell’Era Antica nella precisa sequenza cronologica, quantunque restasse un’insormontabile imprecisione relativamente alle datazioni assolute. Da quel momento in poi, ogni evento sarebbe stato relazionato precisamente all’anno 0.
Quelli di seguito riportati sono solo i nomi di alcuni maghi famosi. Tanti altri sono stati conosciuti in Elolbia grazie sia alle testimonianze offerte da alcuni demoni che erano vivi già nell’Era Antica, sia alle storie tramandate dagli uomini nel corso dei secoli. Di moltissimi grandi stregoni1 dei tempi di Mulgaha non è però rimasto neanche il ricordo.
(†) ACÀRFA (24 PM): maga di etnia turchisea nata poco più di un secolo prima della fine dell’Era Antica. Partorì la fattucchiera Octulia dopo la sua unione con il mago Bellobed, nell’ultimo decennio dell’Era Antica. Morì sbranata dalla bestia Hurar solo un anno prima della fine dell’Era Antica.
(†) ALMARÙM (56 PM): mago dell’Era Antica, forse originario della Kribea. Ebbe dalla ninfa Ehve i figli demoni: Uhak, Uhigaf e Almeridio. Stando ai racconti, fu per molto tempo un mago devoto a Uls, in grado di padroneggiare il fuoco, al punto che affrontò e uccise numerosi uomini e maghi buoni, finché un giorno non si pentì, arrivando persino a fare un voto a Ehla. Riuscì successivamente a sventare i piani del dio del fuoco, che aveva in animo di radere al suolo una precisa città della Kribea. Fu molto odiato da Uls per le sue azioni proditorie. Quest’ultimo, pur senza riuscirci, avrebbe cercato in tutti i modi di farlo fuori. Si narra però che sia morto suicida.
(†) BÈLLOBED (27 PM): mago nato più di un secolo prima della fine dell’Era Antica. Fu il padre di Octulia a seguito della sua unione con la maga Acarfa. Fu uno dei sette maghi che imprigionarono Hoobridar nella dimensione specchio. Morì di vecchiaia nel 38 Huk.
(†) BOSCRIVUÒTO (37 PM): mago nato pressappoco quarant’anni prima della fine dell’Era Antica dai genitori Castanio e Milarella. Era il fratello maggiore di Briseo e, come lui, si fece sedurre dal Male. Scappò di casa molto giovane e girovagò per Elolbia insieme all’amico mago Garfor, sottostando alla volontà di Uls. A entrambi è associata l’indole spietata e guerresca dell’esercito calefiro.
Si sappia che i primi popoli delle Terre Oscure erano discretamente pacifici. Non avevano mai abbracciato il culto del fuoco nell’Era Antica, salvo in alcune località. Fu in particolare durante il primo secolo dell’Era Nuova che tali genti cambiarono atteggiamento. La causa di ciò era attribuibile proprio a questi due maghi, i quali, insieme ai demoni Brutis e Bratos, divennero dei tremendi sobillatori. L’indole dei calefiri si fece gradualmente più aggressiva, guerresca e crudele con uno spiccato interesse per l’espansione territoriale. Boscrivuoto era molto legato a Brutis e specializzò moltissimo le sue doti nella forgiatura dei metalli. Le Terre Oscure nei primi secoli dell’Era Nuova divennero il territorio più all’avanguardia di Elolbia in ambito bellico e questa caratteristica avrebbe senz’altro giocato un ruolo chiave nelle Guerre del fuoco.
Boscrivuoto morì ucciso nel crollo di un edificio durante un terremoto nel 203 Huk. Un suo rampollo sarebbe stato Borsian, il futuro imperatore calefiro.
BRISÉO (33 PM prima del 267 Huk e 52 PM dopo): mago nato pressappoco trent’anni prima della fine dell’Era Antica dai genitori Castanio e Milarella. Era il fratello di Boscrivuoto e, come lui, si fece sedurre dal Male. Scappò di casa molto giovane e girovagò per Elolbia compiendo misfatti allo scopo di accumulare ricchezze. Si interessò nella fattispecie a quelle della demone Uhwi, la quale gli avrebbe concesso i propri poteri nel 267 Huk. Per ulteriori informazioni su di lui si consulti la sezione “Demoni”.
(†) BRUMÒNTE (61 PM): mago nato due secoli e mezzo prima della fine dell’Era Antica. Secondo alcuni è il mago più potente che sia mai esistito in Elolbia, anche se ci sono demoni in disaccordo, in quanto sostengono fermamente che la prima generazione di maghi ne contasse di forti quasi quanto i fauthor. Brumonte fu il maestro di Gloomerg. Uccise Emean un paio d’anni prima dell’inizio dell’Era Nuova e fu uno dei sette maghi che imprigionarono Hoobridar nella dimensione specchio. Morì nel 30 Huk. In suo onore è stata fondata la città di Brumona, nella quale sono altresì conservate le sue spoglie.
(†) BÙTREM (44 PM): mago e profeta nato 284 anni prima della fine dell’Era Antica. Fu marito della maga Powina e padre di Garfor. A lui (col contributo della demone Uhma) si devono le cronache in merito alla storia elolbiana dell’Era Antica e alla genealogia di dèi e demoni. Purtroppo, i suoi manoscritti sono andati parzialmente perduti nei primi secoli dell’Era Nuova; così, gran parte dello sforzo compiuto per tramandare le vicende da lui descritte venne fatto da menestrelli e cantastorie. È però importante precisare che non tutti furono pienamente fedeli alla fonte originale. Alcuni storpiarono la storia, o addirittura aggiunsero sequenze di estranea matrice, che avevano ben poca veridicità. Certe narrazioni omettevano persino la parte inerente all’avvenuta esistenza di Mulgaha e dei muhranal.
Sempre a Butrem, inoltre, si deve il fatto di aver costituito un sistema di datazione temporale affidabile per l’Era Nuova (si veda la sezione “Riferimenti temporali”).
Insieme a Brumonte, fu uno dei maghi più potenti mai esistiti e indubbiamente fu il preferito della dea Ehla. Di lui era invaghita persino la riservatissima demone Uhla. Era un antenato di Blinzago e fu uno dei sette maghi che imprigionarono Hoobridar nella dimensione specchio. Morì per un arresto cardiaco nel 21 Huk.
(†) CASTÀNIO (35 PM): mago nato appena tre secoli prima della fine dell’Era Antica. Fu il padre di Boscrivuoto e di Briseo a seguito della sua unione con la maga Milarella. Fu uno dei sette maghi che imprigionarono Hoobridar nella dimensione specchio. Morì di vecchiaia nell’anno 7 Huk.
(†) CÒNNO (46 PM): mago dell’Era Antica di etnia bertica appartenente alla seconda generazione. Ebbe due figli demoni dalla ninfa Ehve: Uhtopia e Rebo.
(†) DEMÉNA (26 PM): maga nata due secoli prima della fine dell’Era antica da due genitori maghi che si erano stabiliti in Obridania pochi anni prima. Era la sorella di Ruor. Indicativamente tra uno o due secoli prima della fine dell’Era Antica ebbe le figlie demoni Uhtita e Uhva dal satiro Aos. Morì uccisa da Hoobridar solo due anni prima della fine dell’Era Antica.
(†) ÈMEAN (60 PM): è uno dei maghi più noti della storia di Elolbia. Nacque nel penultimo secolo dell’Era Antica. Era fratello della maga Fiosdrilla. È ricordato soprattutto per essere riuscito ad amare la dea Ehrg e a essere a sua volta amato da lei, senza che alcun alterco potesse scindere la loro unione. Ebbero ben sei figlie demoni insieme, le quali in ordine di nascita furono: Uhrgak, Uhnn, Uhwi, Uhbora, Uhpose e Uhasha.
Circa cinque anni prima della fine dell’Era Antica, Emean aiutò Uhnn nel suo intento di riportare un gruppo di creature fauthor in Elolbia, attraversando il mare di Ghiaccio e il mar Narvalo su degli iceberg. L’unico di questi fauthor che raggiunse la terraferma fu nientemeno che Hoobridar.
A causa del suo comportamento, Emean dovette combattere contro altri semidei. Per mano sua morirono i maghi Ruor e Namina.
Emean venne ucciso in combattimento dal sommo mago Brumonte circa due anni prima della fine dell’Era Antica.
(†) FIOSDRÌLLA (51 PM): maga nata in uno degli ultimi due secoli dell’Era Antica. Era la sorella di Emean e la madre di Nerodore. Morì di vecchiaia nel 153 Huk.
(†) GÀRFOR (54 PM): nato circa sessant’anni prima della fine dell’Era Antica dai genitori Butrem e Powina, fu un mago malvagio tra i più celebri: omicida di tanti innocenti e artefice principale di ignobili massacri. Venne insignito da Uls con l’appellativo di “Flagellatore Fiammante”. Fu molto amico di Boscrivuoto e insieme a lui e ai demoni Brutis e Bratos trasformò il popolo calefiro in gente adoratrice di Uls e della guerra. Garfor era insieme a Butrem un antenato di Blinzago. Nel 101 Huk ebbe dalla maga Octulia il figlio Viperio. Morì di vecchiaia nel 289 Huk.
GLOOMERG (la pronuncia corretta è Glùmerg) (36 PM): si ritiene che sia il mago più longevo mai esistito. Nacque quarant’anni prima della fine dell’Era Antica. Era il fratello minore del mago Huldoas e fu, come lui, un apprendista del sommo mago Brumonte.
Gloomerg fu il mago designato per custodire nella foresta limitrofa al Palazzo dei Sette lo Specchio degli Indomiti. I suoi poteri magici e la sua stessa vita sarebbero stati strettamente dipendenti dallo spirito vitale della suddetta foresta, così che avrebbe potuto fare la guardia allo Specchio in eterno. Non andò così tuttavia, perché nel 280 Huk ricevette l’infausta visita del malvagio Nerodore, intenzionato a sottrargli il prezioso oggetto e a adoperarlo per i propri turpi scopi. I due lottarono senza esclusione di colpi, ma alla fine fu proprio l’anziano Gloomerg ad avere la peggio. Con un sortilegio fu poi condannato a non poter più uscire dalla sua foresta. Alla morte di Garfor nel 289 Huk, se si esclude Briseo che diventò demone, Gloomerg risultò essere ufficialmente l’ultimo mago ancora esistente in Elolbia.
(†) GÒRVAR (53 PM): mago dell’Era Antica probabilmente di etnia kribica. La sua fama è legata alla creazione di un paio di guanti magici, denominati appunto “guanti di Gorvar”, i quali consentono (anche singolarmente) di tramutare l’aspetto di chi li indossa in un qualsiasi oggetto o corpo inanimato che venga da essi toccato. La durata della trasformazione può protrarsi anche per anni, a seconda della volontà del soggetto che li indossa. In questo lasso di tempo egli non sente su di sé alcuna naturale esigenza biologica (come dormire, mangiare, ecc.), ma può vedere e udire tutto ciò che gli capita attorno. Ogni danneggiamento subito dall’oggetto della trasformazione è però anche un danno che lesiona colui che è trasformato. È bene quindi che chi si serve del guanto decida di assumere la forma e la consistenza di un oggetto sufficientemente resistente e integro per evitare spiacevoli conseguenze.
Gorvar sacrificò gran parte dei suoi poteri per la creazione di questi guanti. Si presume che avesse compiuto atti malvagi e che, temendo la morte, volesse soltanto trovare un modo per vivere eternamente senza dover rinunciare alla propria anima. Suo malgrado, un uomo riuscì a scoprire i poteri di quei guanti e smascherò Gorvar tentando di bruciare l’oggetto di legno nel quale si era trasformato. Costui si capacitò di uccidere l’ormai debolissimo mago Gorvar e adoperò i guanti per il proprio turpe progetto di sterminare la casata dei Beuris, che tanto odiava. Ammazzò ben nove eredi al trono che vivevano nel lussuoso castello di Onor. Nessuno riuscì a trovare colpevoli inizialmente e si pensò che gravasse una qualche maledizione sulle loro teste, ma alla fine il demone Orret rivelò in sogno al sovrano la verità. L’assassino, possessore dei guanti, fu scoperto e ucciso dopo cruenti torture; così i guanti passarono proprio al re della dinastia Beuris in carica. Dopo una serie di ulteriori avvicendamenti, uno di essi finì tra le grinfie del demone Timows; l’altro andò invece alla demone Uhpaos: ne sarebbero stati i possessori fino al V secolo Huk.
(†) HÈSSOS (39 PM): mago dell'Era Antica di etnia turchisea appartenente alla prima generazione. Ebbe due figli dalla ninfa Ehve e cioè i demoni Hopelas e Hopemar.
(†) HÙLDOAS (47 PM): mago nato poco più di un secolo prima della fine dell’Era Antica. Era il fratello maggiore di Gloomerg e fu uno dei sette maghi che imprigionarono Hoobridar nella dimensione specchio. Morì di vecchiaia nel 42 Huk.
(†) ÌVAR (28 PM): mago nato nell’ultimo secolo dell’Era Antica. Era fratello di Milarella e di Namina. Tentò di affrontare Hurar in Obridania nel quartultimo anno dell’Era Antica, ma venne sconfitto e fu mutilato del braccio sinistro. Dopo quel momento non volle avere più nulla a che fare con Hoobridar o i karosor e trascorse il resto della sua vita nel regno dei Beuris. Nel 99 Huk ebbe dalla ninfa Ehve la figlia demone Uhaal. Morì in circostanze misteriose nel 279 Huk.
(†) KÒTSI (40 PM): mago dell'Era Antica di etnia decododa. Ebbe due figli dalla ninfa Ehve: i demoni Kokorfos e Uhyr. Morì ucciso dai muhranal.
(†) MILARÈLLA (26 PM): maga nata nell’ultimo secolo dell’Era Antica. Era sorella di Ivar e di Namina. Fu moglie di Castanio, un mago molto più vecchio di lei, e partorì i figli Briseo e Boscrivuoto. Fu una dei sette maghi che imprigionarono Hoobridar nella dimensione specchio. Morì a causa di una malattia nel 44 Huk.
(†) MOBURBÒNE (55 PM): mago dell'Era Antica di etnia skarnica appartenente alla prima generazione. Dalla sua unione con la ninfa Ehve ebbe il figlio demone Timows.
(†) NAMÌNA (39 PM): maga nata nell’ultimo secolo dell’Era Antica. Era sorella di Ivar e di Milarella. Morì uccisa da Emean tre anni prima dell’inizio dell’Era Nuova.
(†) NERODÒRE (46 PM): mago nipote di Emean e figlio della maga Fiosdrilla e di un semidio di nome Àsdrun, del quale sono ignote le origini. Nacque nel 22 Huk. Nel 275 Huk ebbe da una donna di etnia decododa il figlio meticcio Selsedro.
Nerodore è uno dei maghi malvagi più noti della storia. È ricordato sopratutto per il sortilegio inflitto a Gloomerg nel 280 Huk, col quale lo condannò a restare imprigionato all’interno dell’omonima foresta per il resto dei suoi giorni. Nerodore combatté contro di lui per appropriarsi dello Specchio degli Indomiti, al fine di utilizzarlo per scopi perversi. Una volta in mano propria, rimosse un piccolo frammento dal bordo dello Specchio, incrinando quindi leggermente la stabilità dell’incantesimo che teneva segregato Hoobridar e i karosor nella dimensione specchio. In realtà, auspicava di fare molto di più con un oggetto così prezioso, ma non ne ebbe la possibilità perché perse la vita di lì a poco. Si narra infatti che nei giorni immediatamente successivi al furto dello Specchio, Nerodore, che viveva da solo in Val Fellaria, non lontano da un villaggio di decododi impauriti, avesse preparato un minestrone nella sua capanna. Si assentò qualche minuto per mettersi a vagliare i boschi in cerca di erbe aromatiche e, intanto, un indigeno temerario si introdusse nella sua abitazione. Interessato allo Specchio, egli pensò innanzitutto di intossicare il mago servendosi di uno dei veleni di serpente che questi custodiva su una mensola in alcuni barattoli. Versò la sostanza nel minestrone e uscì dalla capanna. Il giorno successivo, l’indigeno, di ritorno presso la capanna di Nerodore, scoprì che il veneficio era stato compiuto con successo: trovò il mago steso a terra senza vita, con le mani sul collo e il minestrone avvelenato completamente rovesciato addosso a lui.
L’indigeno lasciò sul pavimento il cadavere del semidio, ma portò via con sé lo Specchio. Da quel dì esso passò in molte mani: venne venduto e barattato, finendo addirittura sull’isola di Celestia. Venne riconosciuto nel 372 Huk dalla demone Uhma (che all’epoca combatteva al fianco dell’Alleanza) all’interno della casa di un generale alagonese, quando si era appena concluso con successo l’assedio della città di Durtapasilonia.
(†) OCTÙLIA (23 PM): fattucchiera nata nell’ultimo decennio prima della fine dell’Era Antica. Era figlia del mago Bellobed e della maga Acarfa. Si unì al mago Garfor successivamente e nel 101 Huk dalla loro unione nacque il figlio Viperio. Octulia morì nel 115 Huk, trasformata in statua di bronzo dalla demone Uhak, con la quale era entrata in contrasto.
La statua di Octulia si trova in posizione eretta, con un braccio teso in avanti, la mano chiusa a pugno e un anello magico inserito in un dito. Essa si trova in Skarnia, all’interno di un tempio sconsacrato sulle montagne dell’Olber Ruwar, dalle parti di Ielicornesa, lontano dalla vista delle persone.
C’è chi si reca al cospetto di questa statua spontaneamente. Difatti si dice che chi bacia l’anello di Octulia possa evocare Uhak, così da esprimerle il proprio desiderio di vendetta più intenso. La demone potrebbe decidere di esaudire la richiesta, caricando su di sé ogni responsabilità. Il rischio che tuttavia si incorre nel baciare l’anello è che Uhak possa negare al richiedente stesso il diritto di vendetta nella circostanza in cui non la considerasse sufficientemente giusta o altrimenti attuabile. Di conseguenza, potrebbe decidere di strappare crudelmente la vita di chi l’ha evocata per controbilanciare il disturbo arrecatole.
(†) ODEÀSIA (33 PM): maga nata tre secoli prima della fine dell’Era Antica. Diede alla luce sei figli meticci con un solo marito. Fu una dei sette maghi che imprigionarono Hoobridar nella dimensione specchio. Era già relativamente anziana quando perì durante il parto del suo ultimo figlio nell’anno 14 Huk.
(†) PÒA (59 PM): mago dell’Era Antica, discendente da una donna di etnia rutila e da un uomo di etnia foidiana. Nacque come semplice uomo e venne selezionato successivamente dagli dèi per entrare a far parte della prima generazione di maghi. Di lui si innamorò la ninfa Ehba e insieme ebbero tre figli demoni: Derad, Uhfis e Uhel. A lui è dedicata la piazza principale della città di Erdel.
(†) POWÌNA (25 PM): maga dell’Era Antica, moglie di Butrem. Un paio d’anni dopo aver dato alla luce suo figlio, Garfor, fu sconvolta da un sogno che profetizzava le atrocità che egli avrebbe compiuto nel corso della sua vita. Valutò che fosse opportuno ucciderlo. Ciononostante l’amore materno prevalse e non si capacitò di compiere il gesto. Comunque pentita della sua scelta, dopo poco tempo si suicidò, svenandosi con un coltello.
(†) RÙOR (37 PM): mago nato due secoli prima della fine dell'Era Antica. Era il fratello della fattucchiera Demena. Fu ucciso da Emean tre anni prima dell'inizio dell'Era Nuova.
(†) SOMINÌRO (22 PM): mago dell'Era Antica di etnia bertica appartenente alla prima generazione. Si unì alla ninfa Ehve, da cui ebbe il figlio demone Somix.
(†) STILONÉSE (19 PM): mago dell’Era Antica di etnia foidiana. Fu padre del demone Brugugù, nato dalla sua unione con la ninfa Ehqua.
(†) THZÀS (? PM): mago dell’Era Antica appartenente alla prima generazione. Circolano molte leggende intorno al suo nome, ma esistono comunque prove che attestano la sua effettiva esistenza. Alcuni presumono addirittura che quella situata nella città di Momenòa, in Caridia, sia la sua tomba. Venne qui trasportata dopo che, nel primo secolo Huk, fu scoperta tra le sabbie del deserto degli Scempi. La più celebre delle leggende è sicuramente quella secondo cui Thzas sarebbe riuscito da solo a uccidere un fauthor nei tempi in cui Mulgaha imperversava nel mondo. In memoria di quest’impresa pare che il satiro Odyr gli avesse addirittura dedicato una poesia. Se i fatti suddetti fossero confermati, si potrebbe affermare con certezza che alcuni maghi della prima generazione possedessero valori di punti mana decisamente superiori a quelli degli stregoni venuti al mondo in tempi più recenti.
(†) VIPÈRIO (28 PM): figlio di Octulia e di Garfor, nacque nel 101 Huk. Non ebbe eredi maghi perché si rapportò solo con donne comuni. Venne ucciso per errore da una freccia scoccata da un cacciatore sulle Montagne Resinose nel 283 Huk; costui, scorgendo la pelle d’orso che aveva sulle spalle, lo aveva scambiato per un animale.