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Le etnie primordiali degli uomini


Quando Elg, con l’ausilio delle divinità Ehla e Uls, diede vita ai primi esseri umani, li suddivise territorialmente in Elolbia in nove diverse popolazioni (e quindi etnie) per assicurarne la sopravvivenza, fortemente minacciata dai karosor. Ognuna di queste etnie aveva peculiari caratteristiche fisico-somatiche, comportamentali e sociali. Era insita nei loro animi una malvagità riposta che nemmeno gli stessi déi dell’Oltreregno sapevano spiegarsi. Solo dopo il rapimento di Elg si avrebbe capito che la colpa di ciò era attribuibile all’indole corrotta del dio del fuoco.
Le attività esplorative obbligate, o altrimenti motivate, di alcune di queste etnie avrebbero determinato incontri tra popoli. Ne sarebbero scaturite lotte sanguinolente volte all’annientamento dell’una o dell’altra parte, o, all’opposto, pacifiche mescolanze sociali. Dopo oltre tre millenni dalla comparsa dell’uomo in Elolbia, non sono più molti gli individui di sangue puro appartenenti alle nove etnie originarie. Al mago Butrem e alla demone Uhma spetta il merito di aver ricostruito: caratteristiche fisiche prevalenti, originari luoghi di provenienza e storia di ciascuno dei primi popoli umani che hanno vissuto nel corso dei secoli in Elolbia.

ETNIA BÈRTICAè originaria della un tempo rigogliosa regione Bertidoréa, la quale venne successivamente devastata da Mulgaha e quindi ricoperta di sabbia da Olb per diventare il deserto degli Scempi. Era in principio la più abbondante delle popolazioni umane, ma i massacri che devastarono la loro terra natia dopo il tradimento di Uls la decimarono drasticamente. Essendo dei magnifici navigatori, i bertici furono i primi a occupare le isole di Alagonia e Celestia. Nel corso dell’Era Nuova l’integrità genetica dei bertici si è preservata quasi del tutto, specialmente in Murenia e nelle Terre dei Ribelli Mureni. Nel regno di Alagonia, invece, prevalgono tratti ereditari di etnie nordiche.

ETNIA DECODÒDA: è originaria della regione denominata Decododua (ubicata nell’area più nordoccidentale del Regno dei Beuris). Si tratta di genti di indole pacifica che non hanno mai sviluppato un vero interesse per le scoperte, né sono memorabili invenzioni innovative attribuibili proprio a loro. Tuttavia, diversi filosofi e studiosi dell’Era Antica non avevano dubbi nel considerare questo popolo come il più saggio fra tutti. I decododi hanno sempre preferito uno stile di vita umile e a stretto contatto con la natura, in maniera pressoché panteistica. Negli unici viaggi esplorativi che queste genti compirono nell’arco di tutta la loro storia (per colpa di una grave carestia che si verificò in Decododua nel corso dell’Era Antica) si spinsero sulla vicina isola di Lamprofiréa e negli Stretti Boschi (la futura Obridania), insediandovisi. Poiché nessuno qui li aveva ancora preceduti, sono stati erroneamente considerati originari del luogo dalle civiltà nordiche che più tardi sopraggiunsero.
Negli Stretti Boschi i decododi vissero a lungo in gruppi isolati e distanziati fra loro. Qualche secolo prima della fine dell’Era Antica, l’arrivo dei colonizzatori meglio equipaggiati alla lotta, provenienti da Skarnia e Kribea, rischiò di spazzare via per sempre questo popolo con vere e proprie carneficine. I decododi venivano infatti discriminati sia per le loro usanze, che per il loro aspetto fisico; in particolare per il caratteristico colore della loro pelle: scura e tendente al verde oliva. Ciò nonostante, l’etnia decododa sopravvisse. Da sempre molto legata ai propri costumi, non ne si ebbe la scomparsa per promiscuità genetica nemmeno nel V secolo dell’Era Nuova. Numerosi villaggi decododi (specialmente nella pianura di Uhtita) si sono preservati fin dall’Era Antica.

ETNIA FOIDIÀNA: è quella che presenta le maggiori incertezze a livello informativo. Sembra che fosse originaria di una regione ubicata tra la Foidoterra e le Terre Oscure, nei pressi delle sorgenti del fiume Vaid. Si tratta di un popolo di corporatura forte e robusta, con una tipica peluria folta a ricoprire schiena, petto, braccia e gambe. 
Le genti di etnia foidiana vivevano perlopiù in alta montagna. Erano abili a cacciare ed entrarono presto in stretti rapporti con i kribici e i greonici. Ciò comportò la quasi totale sparizione della pura etnia foidiana, sebbene Butrem sottolinei il fatto che in alcuni villaggi al confine tra Skarnia e Terre Oscure, ma soprattutto nelle coste occidentali del golfo di Mur, negli ultimi anni dell’Era Antica vivessero ancora genti di quest’etnia primordiale.

ETNIA GREÒNICA: è originaria di un’area della Kribea settentrionale delimitata a sud dai monti Sprar e a ovest dal lago di Pargox. Fu rapidamente sottomessa dai kribici e per molto tempo ridotta in schiavitù. Seppure sia possibile incontrare genti dai tratti greonici in quasi tutte le terre di Elolbia (quasi sempre discendenti degli schiavi che erano saliti sui velieri dei colonizzatori kribici), si tratta di minoranze etniche poco significative. Rimangono invece numericamente importanti quelli che sono rimasti a occupare le aree più settentrionali del continente zirconico, in particolare le Terre Oscure. Malgrado quella dei greonici sia un’etnia tra le più discriminate, tanto che ancora nell’Era Nuova molti di coloro che ne presentano i tratti distintivi subiscono i trattamenti più abominevoli, tanti altri col tempo sono riusciti a conquistarsi un posto nella società, iniziando a condurre vite perlomeno più dignitose di quelle degli schiavi: una larga parte figura tra coloro che compongono l’esercito calefiro.

ETNIA KRIBÌCA: è originaria di una regione pedemontana in zona sudest della Kribea, all’incirca all’altezza del fiume Desox. Queste genti avevano tipicamente occhi azzurri, capelli biondi e fisici snelli. 
Si perse col tempo l’integrità genetica dell’etnia kribica soprattutto per via delle mescolanze che si ebbero con il popolo foidiano. Nondimeno, essendo queste genti molto all’avanguardia nel campo della navigazione, si può facilmente confermare che compirono numerosissimi viaggi esplorativi in tutta Elolbia. Ciò favorì la dispersione dei propri caratteri ereditari anche all’interno di altre popolazioni lontane. In ultimo, è importante rimarcare che la maggior parte delle lingue del mondo parlate nell’Era Nuova hanno subito un’evidente influenza dalla tradizione linguistica kribica.

ETNIA MIRVIÀNA: è originaria della regione dei grandi laghi della Caridia, dove in seguito sarebbe sorta l’antica città di Ivri. Si racconta che fin dai secoli più remoti, prima dell’arrivo dei kribici, i mirviani fossero stati in lotta con i bertici per l’egemonia sulle terre del continente opalico. Questi ultimi ebbero più spesso la meglio però e, prima che Mulgaha devastasse la Bertidorea, seppero schiacciare progressivamente gli invisi mirviani nelle pianure più orientali della Galenia, dominando sui territori che avevano loro sottratto. È proprio in queste terre, attigue al golfo di Rebo, che ancora nell’Era Nuova vivono, seppur in numero esiguo, i discendenti puri dell’etnia mirviana primordiale. Col passare del tempo, i popoli mirviani riuscirono a riappropriarsi delle loro terre natie, spostandosi verso nord per occupare non solo i territori della Caridia e della Galenia, ma anche i più orientali di quello che in futuro avrebbe preso il nome di regno dei Beuris. Stando ai racconti, il capostipite dei Beuris era giustappunto di etnia mirviana.

ETNIA RÙTILAè originaria dei territori ubicati a sud della catena montuosa Harguarat, in prossimità delle coste più meridionali del continente opalico. I rappresentanti geneticamente puri di quest’etnia sono sopravvissuti unicamente in ristrette zone dell’Essedia. Altrove c’è stata una decisa mescolanza di caratteri genetici con altri popoli, in particolare con le etnie: kribica, foidiana, mirviana e bertica.

ETNIA SKÀRNICA: è originaria di una zona della Skarnia occidentale ubicata all’interno del deserto freddo di Hura-Ed, dalle parti del lago di Ischte. La carnagione di questo popolo è decisamente singolare, poiché pallidissima e maculata a chiazze grigie e nere. Più di tutte le altre quest’etnia è rimasta prettamente autoctona fin dalle sue origini.
Esteticamente di sgradevole aspetto, gli skarnici (da molti chiamati genericamente barbari) non si sono mai interessati alle popolazioni delle altre etnie per scopi riproduttivi, vivendo a lungo in luoghi isolati nonché difficilmente accessibili al resto dell’umanità. Pertanto si è perfettamente preservata la loro purezza genetica nel corso dei secoli. In alcune comunità viene praticato usualmente il cannibalismo. Essendo queste genti da sempre provviste di uno spirito violento e alquanto battagliero, hanno vissuto lungamente in lotta tra loro stesse. Guerre e faide spietate avvicendatesi nel corso dell’Era Antica ne hanno decimato massivamente il numero. Un’ulteriore ragione che portò alle medesime conseguenze riguarda i contrasti con i più sviluppati popoli di etnia foidiana e kribica, i quali li soppiantarono territorialmente in larga parte della Skarnia già nell’Era Antica.
A partire dall’Era Nuova, per scelta o costrizione, molti skarnici sono stati reclutati negli eserciti delle Terre Oscure per via delle loro doti guerresche, in cambio di cibo e ricchezze. Sono celebri i mercenari skarnici, seppure non brillino sempre per lealtà nei confronti di chi li ingaggia.

ETNIA TURCHISÉA: è originaria della Regione di Turkas settentrionale, a sudovest di lago Bresco. Si tratta di un popolo di carnagione chiara con una particolarissima pigmentazione grigio-azzurra. Piuttosto cagionevoli di salute, queste genti sono state molto stimate nell’Era Antica per la maestria con la quale seppero condizionare, attraverso invenzioni e scoperte di ogni sorta, lo sviluppo dell’intero continente opalico. A loro si devono numerose pietre miliari del progresso delle più moderne civiltà elolbiane.
Ci si riferiva ai turchisei con l’appellativo di “maestri dell’ingegneria” per la grandezza, la stabilità e l’eleganza degli edifici che riuscivano a erigere. Ad esempio, si deve innanzitutto a loro l’invenzione della ruota e il primo utilizzo di carrucole nella storia umana.
Hanno subito molte persecuzioni nel corso dei millenni, specialmente da parte di maghi malvagi. L’integrità originaria di quest’etnia è andata quasi completamente perduta.