Lettori fissi

Gli scacchi di Elolbia


Le origini di questo gioco sono relativamente recenti in Elolbia. Fu inventato nell’anno 116 Huk da un mercante di spezie originario di Mion (regno di Alagonia), che intendeva creare un passatempo dilettevole durante i lunghi viaggi per mare. Si tratta di una variante degli scacchi tradizionali, la quale differisce da questi ultimi principalmente per l’iniziale disposizione delle pedine sulla scacchiera e per il fatto che non sono utilizzati pedoni, ma pezzi pressoché identici a quelli usati nel gioco della dama. In definitiva, gli scacchi elolbiani hanno la caratteristica di unire in un unico gioco da tavolo sia la dama che gli scacchi.

DISPOSIZIONE INIZIALE DELLE PEDINE: come si può osservare dall’immagine sottostante, vengono impiegate tutte le pedine usate negli scacchi (eccetto i pedoni) e un totale di 24 pedine (12+12) usate nella dama.


  REGOLE DEL GIOCO: il gioco si svolge su una scacchiera con due giocatori che muovono alternativamente i propri pezzi (bianchi e neri). Come negli scacchi tradizionali, l’obiettivo è quello di fare scacco matto al re avversario. I movimenti di re, regine, alfieri, cavalli e torri restano quelli classici. Sono diversi invece quelli delle pedine usate nella dama. Infatti, in questa variante, esse si spostano diagonalmente solo per mangiare i pezzi avversari; altrimenti possono muoversi solo in orizzontale o in verticale, sia avanti che indietro con un unico spostamento per volta (in questo gioco non c’è un’orientazione preferenziale della scacchiera perché non vi è alcuna base avversaria). Possono muoversi sia avanti che indietro anche per mangiare.
Per mangiare i pezzi dell’avversario, le pedine della dama devono scavalcarli in diagonale, andando a disporsi sulla prima casella vuota successiva. Ciononostante, se il caso lo permette, può anche eliminare più di un pezzo con un doppio salto (“presa” a L, ad esempio, con 2 pezzi mangiati), un triplo salto (“presa” a Z, con tre pezzi mangiati), ecc. Una pedina della dama non può mangiare alcun pezzo dell’avversario se non vi è una casella vuota subito successiva (si vedano gli esempi in figura).



 ULTERIORI PRECISAZIONI:
    1) Le pedine della dama possono mangiare qualunque pezzo dell’avversario, compresi gli scacchi. Vale lo stesso per gli scacchi.
    2) I pezzi della dama non sono obbligati a effettuare una “presa” sulle pedine avversarie.
    3) Se il giocatore avversario non ha più regina, torri e almeno un cavallo sulla scacchiera, il suo sfidante è obbligato a non avere più della metà delle pedine della dama sulle caselle dei bordi.
    4) I pezzi della dama non subiscono mai trasformazioni del tipo che se raggiungono la base avversaria diventano dame, anche perché non c’è una base avversaria.
    5) In situazioni particolari, se gli sfidanti sono d’accordo, la partita può concludersi con una patta, come previsto nel regolamento degli scacchi.
    6) Non è previsto l’arrocco.
    7) Ogni pezzo eliminato dall’avversario non potrà più tornare in gioco, salvo nel caso del punto 8.
    8) Per evitare situazioni di stallo, solo nel caso in cui entrambi i giocatori fossero d’accordo e solo se sulla scacchiera restassero esclusivamente i due re (gli alfieri eventualmente) e più di 4 pedine della dama per ciascuno, si potrebbe prendere la seguente decisione: rimpiazzare 3 delle 4 pedine della dama sia bianche che nere con le due regine (la bianca e la nera), le quali andrebbero a disporsi in una delle tre caselle (a scelta) che, appena prima, erano state occupate dalle stesse pedine della dama.

GLI SCACCHI DI CLUPSO (città dell'Essedia)
Esiste anche quest’altra variante degli scacchi (meno diffusa), praticata soprattutto in Essedia e Galenia. Le regole di base sono pressoché identiche a quelle degli scacchi di Elolbia sopra descritte (si considerino però solo i primi 2 punti di “Ulteriori precisazioni”); tuttavia cambiano: la disposizione iniziale delle pedine, il loro numero e le finalità del gioco. In questo caso, infatti, non ci sono neanche i re e la partita termina non appena uno dei due giocatori riesce a eliminare tutte le pedine dell’avversario. Nell’eventualità (frequente) in cui ciò non fosse possibile, su consenso di resa di entrambi gli sfidanti, sarebbe patta.
A differenza dell’altra versione, in questo caso (come negli scacchi o nella dama tradizionali) ci sono le basi.
Esclusivamente le pedine della dama che raggiungono la base opposta (“fila 1” per i bianchi; “fila 8” per i neri) possono trasformarsi istantaneamente in uno degli scacchi (a piacere) che l’avversario era riuscito a mangiare in precedenza. Se non sono presenti scacchi mangiati in cui trasformare i pezzi della dama, non avviene però alcuna trasformazione. La disposizione iniziale dei pezzi è mostrata nella seguente figura: