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Divinità




Una divinità non ha solo la caratteristica di essere immortale. Dispone di poteri sovrannaturali e, normalmente, esiste in una dimensione accessibile unicamente con l’anima alle creature viventi in Elolbia, ma non con il corpo. I poteri di una divinità possono manifestarsi nel mondo di Elolbia in diversi modi, perlopiù indirettamente. I comuni mortali non dispongono di sensi abbastanza sviluppati per percepire la presenza corporea di una divinità; come detto, lo possono fare solo indirettamente. Ad esempio, possono vedere nel sole una manifestazione indiretta della dea Ehphor, ma non possono vedere lei. Tutto quel che si è detto per gli dèi vale anche per le ninfe e i satiri, dèi anch’essi, ma con capacità inferiori al confronto. Né le ninfe, né i satiri ad esempio possono avere dei loro eletti in Elolbia.
Le divinità riescono a comunicare con i viventi in Elolbia solo se si tratta di demoni (figli di una divinità e di un demone, o di due demoni, o di un demone e un semidio), o se si tratta di semidei, figli cioè di un demone e un comune mortale o di una coppia di semidei. Un caso ulteriore altrimenti è quello che si verifica se il comune mortale è stato dotato alla nascita (o durante la vita) di poteri straordinari da una qualche divinità che lo ha selezionato per renderlo suo eletto (ovvero un semidio); ma questo è un privilegio concesso a pochi.
Una divinità può scegliere un dio, un semidio o un demone dell’altro sesso per riprodursi. Negli ultimi due casi però, per riuscirci, poiché demoni e semidei non hanno sensi abbastanza sviluppati per cogliere la piena magnificenza divina, la divinità personifica se stessa in evanescenti creature animali o umane (inafferrabili ai sensi dei comuni mortali). In ambo i casi (sia che il genitore sia demone, sia che sia semidio), dalla loro unione nascerà un demone.
Pur non essendo mai capitato, quantomeno fino al V secolo Huk, un dio può cessare di esistere se un potere superiore riesce ad annichilirlo.
Si deve alla demone Uhma l’attribuzione di una cifra percentuale inerente al potere di ciascuna divinità. Grazie a quest’informazione è possibile confrontare il potere di un dio rispetto a quello complessivo (è però escluso dal conteggio il potere di derivazione maligna). Quando il valore percentuale è inferiore al 2% si parla di satiri (se maschi) e di ninfe (se femmine). Soltanto l’1,3% del potere divino complessivo è distribuito tra tutti i demoni e semidei di Elolbia.
Si noti che le divinità di sesso femminile presentano sempre nel loro nome il suffisso “Eh” per distinguerle da quelle di sesso maschile.
Esistono 20 divinità in tutto e di seguito saranno elencate.

ÈHLAdea suprema della sapienza, del sentimento d’amore che fu all’origine di tutto il creato, custode dell’Oltreregno e delle anime dei morti. Il giorno a lei dedicato è il 31 marzo. Terra a lei consacrata è Obridania. Nell’arte spesso viene rappresentata dagli uomini sotto le sembianze di una civetta. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Ehla è pari al 18% di quello complessivo esistente.
ÒLB: dio della terra, del tempo e dello spazio elolbiano. Fu generato da Ehla per partenogenesi, la quale con lui plasmò il mondo di Elolbia. Insieme a Ehla, Olb ebbe due figli: Urn e Uls. Giorno a lui dedicato è il 13 luglio. Terra a lui consacrata è la Skarnia. Nell’arte spesso viene rappresentato dagli uomini sotto le sembianze di una tartaruga. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Olb è pari al 14% di quello complessivo esistente.

ÙLS: dio del fuoco, figlio primogenito di Olb e di Ehla. Dapprima era l’orgoglio di suo padre ed era anche molto rispettato dalle altre divinità. Stando alle Cronache butremiche, si lasciò poi tacitamente sedurre dal potere malvagio che aveva corrotto Ehrg. Da allora cominciò a desiderare la massima gloria e il dominio assoluto sulle divinità, divenendo l’alleato principale del Male.
Quando rapì Elg, aveva già sviluppato moltissimo la sua abilità di modellare il metallo, dono fattogli da Olb, come si racconta nelle Cronache butremiche.
Durante l’Era Antica Uls provò a rovesciare l’Oltreregno, mentre invece Mulgaha e i muhranal imperversavano in Elolbia. I suoi tentativi fallirono e così, dopo quel momento, tornò a nascondersi nelle viscere della terra. Da allora Uls non sarebbe più venuto allo scoperto, né avrebbe liberato Elg. Consapevole di non essere ancora divenuto abbastanza potente per sconfiggere le altre divinità, avrebbe atteso il momento propizio per prendersi la definitiva rivincita.
Si racconta che durante l’epoca in cui Mulgaha devastò Elolbia, Uls avesse incaricato i muhranal di rapire delle maghe (e pure la demone Uhyr) e di trascinarle con sé fino a lui, al centro della terra. Qui avrebbe abusato di loro e poi le avrebbe uccise barbaramente. La leggenda narra che da una di queste maghe ignote fosse nato il figlio demone Shrog.
Uls è una divinità molto temuta dagli uomini. Ogni consacrazione a lui è proibita e punibile con la morte in quasi tutte le terre di Elolbia, a eccezione delle Terre Oscure. In esse il dio del fuoco è invece osannato, in particolare nel giorno a lui dedicato, il 21 luglio. L’animale a lui sacro è il lupo, ma nell’arte viene spesso rappresentato anche con le sembianze di un cane che si rivolta contro l’uomo. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Uls è pari al 13% di quello complessivo esistente.

ÙRN: dio dell’acqua, figlio secondogenito di Olb e di Ehla. Era il prediletto di sua madre e gli fu concessa in dono da lei la dea Ehfra, dalla quale avrebbe poi avuto la figlia Ehrg. Insoddisfatto però da questa relazione, Urn ripudiò Ehfra. Fu allora nuovamente accontentato da Ehla, che foggiò per partenogenesi Ehphor. Da Ehphor Urn ebbe tre figli: Alm, Elg e Ehtas. Giorno a lui dedicato è il 5 maggio. Terra a lui consacrata è l’isola di Alagonia. Nell’arte spesso viene rappresentato dagli uomini sotto le sembianze di un granchio. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Urn è pari al 10% di quello complessivo esistente.

ÈHFRA: dea del cielo e dell’aria respirabile per i viventi. Come raccontano le Cronache butremiche, fu generata da Ehla per partenogenesi in risposta al desiderio di Urn di poter amare un’altra divinità. Dalla loro unione nacque la dea Ehrg.
Ehfra venne successivamente ripudiata da Urn e sarebbe rimasta molto addolorata per questo fatto. Ehrg rimase vicina a Ehfra fintanto che quest’ultima non decise di rivolgersi a Ehla con la pretesa di avere un nuovo consorte per alleviare le sue pene. Ehla accettò e creò quindi il sempre devoto Oas. Dalla felice unione di Ehfra con Oas nacquero Ehve e Odyr. Il giorno a Ehfra dedicato è il 6 settembre. La terra a lei consacrata è l’isola di Celestia. Nell’arte spesso viene rappresentata dagli uomini sotto le sembianze di una cerbiatta. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Ehfra è pari all’8% di quello complessivo esistente.

ÈHRG: dea del freddo, della neve e della morte. Nacque dall’unione di Ehfra e di Urn. Di natura indocile, altezzosa e vendicativa, non piacque da subito al padre anche per via del suo ripugnante aspetto fisico. Non si intiepidì mai l’ostilità con Urn, specialmente quando ripudiò Ehfra per scegliere di legarsi a Ehphor, dalla quale ebbe altri figli. Tra questi in particolare odiò Elg, uno dei più apprezzati da tutti gli dèi per la sua dote unica di generare esseri viventi in Elolbia.
Ehrg si schierò sempre dalla parte della madre fintanto che ella non decise di tradire il suo affetto chiedendo a Ehla un altro marito. Non appena nacquero due fratellastri ulteriori, stavolta da parte di madre, Ehrg assecondò la richiesta di Ehfra di unirsi a Odyr per tentare di eliminare i propri malumori: nacquero così Ehn e Oryl. Tuttavia, ciò non servì a farla cambiare perché presto litigò anche con Odyr e questo dunque la ripudiò per stare con Ehtas. Così, la stessa sorte capitata alla madre era toccata anche a lei.
Ehrg da quel momento in poi si isolò e lasciò che il Male sopperisse al senso di vuoto che le ingiustizie le avevano inflitto. Grazie a esso, il suo potere si amplificò notevolmente. Compì numerose malefatte, rovinando le opere di Elg nel mondo elolbiano. Il suo nuovo potere non fu comunque sufficiente a permetterle di sopravanzare sulle altre divinità al completo. Venne quindi sconfitta; i suoi poteri furono ridotti e lei fu esiliata sulle Lande Glaciali elolbiane, nel corpo di un’immortale e deforme orsa bianca. Non ardendo più in lei alcun desiderio di ribellione, fu perdonata da Ehla per le sue malefatte. Ciò nonostante, Ehrg non cessò mai di detestare Urn, Elg, Odyr e una buona parte delle creature viventi.
Si dice che col passare del tempo il suo odio si sia ridotto. Da rimarcare è il fatto che, negli ultimi due secoli dell’Era Antica, Ehrg ebbe sei figlie demoni (Uhrgak, Uhnn, Uhwi, Uhbora, Uhpose e Uhasha) dal mago Emean, l’unico da cui si sentì sempre amata, seppur nel limitato tempo in cui egli visse.
Ehrg è una divinità molto detestata dagli uomini, così come lo sono quei demoni e semidei a lei legati. Il culto di Ehrg è proibito in tutta Elolbia e, nonostante ciò, molte donne, sue adoratrici, rischiando la pena di morte, le dedicano il giorno 5 gennaio per venerarla. Tali adoratrici sono dal popolo considerate streghe o fattucchiere in quanto, secondo i racconti, sono spesso assistite dalle demoni figlie di Ehrg, le quali concedono loro dei poteri il più delle volte malvagi. Nell’arte Ehrg viene rappresentata dagli uomini sotto le sembianze di un’orsa bianca. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Ehrg è pari al 4% di quello complessivo esistente.

ÈHPHOR: dea del sole. Fu generata per partenogenesi da Ehla dopo che Ehfra fu ripudiata da Urn. Ebbe da quest’ultimo tre figli: Alm, Elg ed Ehtas. Il giorno a lei dedicato è il 17 giugno. Terra a lei consacrata fu la fertile regione denominata Bertidoréa, divenuta successivamente il deserto degli Scempi. Nell’arte spesso viene rappresentata dagli uomini sotto le sembianze di una leonessa. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Ehphor è pari al 9% di quello complessivo esistente.

ÀLM: dio del vento. È il figlio primogenito di Urn e di Ehphor. Ebbe un figlio dalla ninfa Ehn e cioè Aos. Il giorno a lui dedicato è il 25 aprile. Terra a lui consacrata è la Caridia. Nell’arte spesso viene rappresentato dagli uomini sotto le sembianze di un falco. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Alm è pari al 4% di quello complessivo esistente.

ÈLGdio della vita. È il figlio secondogenito di Urn e di Ehphor. È l’unica divinità in grado di generare creature su Elolbia e, da quando Uls lo rapì, cessò difatti la comparsa di nuove specie (benefiche) nel mondo. Le Cronache butremiche raccontano che, suo malgrado, Elg fu successivamente costretto a generare i muhranal e Mulgaha per volere di Uls. Non ebbe mai figli e tuttavia, prima che fosse rapito, era legato a Ehda e solo da lei avrebbe voluto averne. Il giorno a lui dedicato è il 14 marzo. La terra a lui consacrata è la regione di Turkas. Nell’arte spesso viene rappresentato dagli uomini sotto le sembianze di uno scimpanzé. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Elg è pari al 4% di quello complessivo esistente.

ÈHTASdea della luna e della bellezza. È la figlia terzogenita di Urn e di Ehphor. Ebbe tre figlie da Odyr, ossia le ninfe: Ehda, Ehba, Ehqua. Il giorno a lei dedicato è il 14 novembre. La terra a lei consacrata è Ovadia. Nell’arte spesso viene rappresentata dagli uomini sotto le sembianze di uno scoiattolo. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Ehtas è pari al 4% di quello complessivo esistente.
ÒAS: dio del vino, dei banchetti solenni e delle inebrianti feste. Fu l’ultimo dio generato da Ehla per partenogenesi e, per questo motivo, tra quelli che hanno avuto la medesima origine, è il più debole. Ehla infatti aveva esaurito molti dei suoi primordiali poteri e faticò moltissimo per dargli la vita. È un dio non certo di gradevole aspetto, ma perlomeno fedele. Il fine per cui nacque era quello di soddisfare il bisogno d’amore di Ehfra e così fece, generando i figli Ehve e Odyr. Il giorno a lui dedicato è il 4 settembre. Terra a lui consacrata è la Kribea. Nell’arte spesso viene rappresentato dagli uomini sotto le sembianze di un maiale. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Oas è pari al 3% di quello complessivo esistente.

ÈHVEninfa della seduzione e del piacere carnale. È la figlia primogenita di Oas e di Ehfra. Si tratta della divinità più prolifica mai vissuta. Si narra che inizialmente fosse innamorata di Elg e che auspicasse di anticipare la rivale Ehda per congiungersi con lui. Quando fu rapito da Uls, Ehve ne rimase profondamente addolorata. Non si rapportò con nessun altro dio per questa ragione e cercò invece di appagare la sua nostalgia per Elg avvicinandosi a tutte quelle creature che avevano avuto da lui un impulso vitale. Poiché con i comuni mortali non poteva relazionarsi e poiché i demoni erano per lei più simili a dèi che alle creature di Elg, Ehve prese di mira tutti quei semidei che dopo il rapimento di Elg abbondarono su Elolbia, ovverosia i maghi. Ebbe dodici figli demoni da sette maghi diversi, molti dei quali furono uccisi da Mulgaha e dai muhranal. Il giorno a lei dedicato è il 22 agosto. Nell’arte spesso viene rappresentata dagli uomini sotto le sembianze di una gatta. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Ehve è pari all’1,2% di quello complessivo esistente.

ÒDYR: satiro della musica, della poesia e delle arti. È il figlio secondogenito di Oas e di Ehfra. A lui inizialmente si concesse Ehrg, dalla quale ebbe due figli: Ehn e Oryl. Seguirono però aspri litigi con Ehrg; si infatuò allora della bella Ehtas, la quale rappresentò il motivo della loro definitiva separazione. Da Ehtas Odyr ebbe tre figlie: le ninfe Ehda, Ehba ed Ehqua. Il giorno a lui dedicato è il 21 dicembre. Nell’arte spesso viene rappresentato dagli uomini sotto le sembianze di un procione. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Odyr è pari all’1% di quello complessivo esistente.

ÈHN: ninfa delle tenebre e custode della notte. È la figlia primogenita di Odyr ed Ehrg. Ebbe dal dio Alm un solo figlio: Aos.
Circa due millenni prima della fine dell’Era Antica, dopo una serie di litigi con Ehla, Ehn scelse deliberatamente di estromettersi dall’Oltreregno, andando ad abitare nella dimensione elolbiana, in particolare nel territorio denominato Murenia, sull’isola di Alagonia. Lo avrebbe fatto assumendo la forma di una sorta di gigantesco pipistrello. Si racconta che sia stata lei a favorire la rivoluzione che portò alla divisione del territorio mureno in due aree distinte.
Il giorno a lei dedicato è il 5 marzo. Nell’arte viene rappresentata dagli uomini proprio sotto le sembianze di un pipistrello. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Ehn è pari all’1% di quello complessivo esistente.

ÒRYLsatiro del sonno, del silenzio e del riposo. È il figlio secondogenito nato dall’unione tra Odyr ed Ehrg prima del tradimento di quest’ultima. Si relazionò soltanto con la demone Uhla, la quale gli diede due figli: Orret e Uhma. Il giorno a lui dedicato è il 31 ottobre. Nell’arte spesso viene rappresentato dagli uomini sotto le sembianze di un riccio. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Oryl è pari allo 0,8% di quello complessivo esistente.
ÀOSsatiro psicopompo incaricato dello smistamento (su consiglio onnipresente degli altri dèi) e del trasporto delle anime dei morti nelle Lande Glaciali o nell’Oltreregno. È il figlio di Ehn e di Alm. Dalla sua unione con Ehqua nacque Abas. Ebbe inoltre due figlie demoni dalla maga Demena: Uhva e Uhtita. Il giorno a lui dedicato è il 12 dicembre. Nell’arte spesso viene rappresentato dagli uomini sotto le sembianze di un pinguino. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Aos è pari allo 0,6% di quello complessivo esistente.

ÈHDA: ninfa della castità e della fedeltà. È la figlia primogenita di Odyr ed Ehtas. Scelse di rimanere casta da quando Elg, di cui era innamorata, fu rapito da Uls. Il giorno a lei dedicato è il 23 gennaio. Nell’arte spesso viene rappresentata dagli uomini sotto le sembianze di una colibrì. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Ehda è pari all’1,1% di quello complessivo esistente.

ÈHBAninfa della fortuna. È la figlia secondogenita di Odyr ed Ehtas. Prima che Uls tradisse la fiducia degli dèi, Ehba si unì con il lupo Grezsi, da lui reso semidio, e partorì i due demoni Brutis e Bratos. Entrambi sarebbero rimasti fedeli a Uls anche dopo il rapimento di Elg. Ehba si relazionò in seguito anche con il mago Poa, dando alla luce i demoni: Uhfis, Uhel e Derad. Il giorno a lei dedicato è il 21 maggio. Nell’arte spesso viene rappresentata dagli uomini sotto le sembianze di una volpe. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Ehba è pari allo 0,8% di quello complessivo esistente.

ÈHQUA: ninfa della salute. È la figlia terzogenita di Odyr ed Ehtas. Ebbe da Aos il figlio Abas, ma si relazionò anche col mago Stilonese, dando alla luce il demone Brugugù. Il giorno a lei dedicato è il 29 novembre. Nell’arte spesso viene rappresentata dagli uomini sotto le sembianze di una rana. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Ehqua è pari allo 0,8% di quello complessivo esistente.

ÀBAS: satiro dei viaggi, delle scoperte e delle invenzioni. È il figlio di Aos e di Ehqua. Ebbe tre figli demoni dalla semidea pecora Malg (eletta di Olb): Uhla, Uhsa, Oloseyo. Fu padre anche di Fidone, nato dalla sua unione con la demone Uhtopia. Il giorno a lui dedicato è il 7 febbraio. Nell’arte spesso viene rappresentato dagli uomini sotto le sembianze di un gallo. All’inizio del V secolo Huk il potere divino di Abas è pari allo 0,4% di quello complessivo esistente.