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Demoni


I demoni sono creature a mezza via tra dèi e semidei. Non sono esseri mortali perché, pur essendo vero che sono tutti indenni all’invecchiamento (il loro corpo invecchia solo fino a raggiungere l’età di uno dei genitori non divini), possiedono un’immortalità limitata; infatti possono essere uccisi se il loro corpo viene gravemente ferito, o se comunque vengono compromesse le necessarie funzioni vitali.
I demoni svolgono solitamente ruoli di vigilanza sui mortali, ma tanti sono quelli che infuriano nel mondo per conto proprio, con poteri e incarichi derivanti dal Male. Generalmente i demoni cercano di farsi notare il meno possibile dagli uomini anche per una questione di sicurezza personale: sono molti coloro che vorrebbero approfittare dei loro poteri.
La gamma delle qualità dei demoni è estremamente variabile. Esistono demoni talmente potenti che da soli potrebbero ribaltare le sorti di una battaglia; ma ne esistono persino alcuni i cui poteri sono decisamente inferiori o quasi del tutto assenti: costoro sono facilmente confondibili con i comuni esseri mortali. 
L’entità dei poteri di un demone non dipende necessariamente da chi erano i rispettivi genitori: infatti può nascere un demone potente (in termini di mana, ossia l’energia spirituale) da genitori non particolarmente forti e, viceversa, ne può nascere uno debole da genitori forti. È però certamente vero che l’influsso del Male può incrementare a dismisura le qualità di un demone corrotto.
Generalmente i demoni trascorrono la maggior parte del loro tempo in viaggio da un luogo a un altro di Elolbia, oppure tipicamente si insediano in posti poco frequentati, provando a passare inosservati quando sono in mezzo alla gente se le loro caratteristiche morfologiche lo consentono. La presenza di tutti i demoni è completamente accessibile ai sensi dei mortali ed essi possono avere figli sia dagli dèi, sia da altri demoni, sia da semidei, sia dai mortali (quasi sempre umani). Ciononostante, la maggior parte dei demoni tende a rivelarsi molto di rado agli abitanti di Elolbia proprio perché sono gli dèi medesimi a richiedere che essi, specialmente quelli più potenti, interferiscano il meno possibile con le vite dei comuni mortali.
Anche se magari sono figli di maghi, i demoni non sono in grado di adoperare il mana alla loro stessa maniera, sennonché eccellono con i propri poteri soprannaturali in almeno una dote che li contraddistingue e che non li rende secondi ad alcun mortale.
Un demone può avere un figlio demone solo se si accoppia con una divinità (ovviamente di sesso opposto), con un altro demone o con un semidio. L’unione di un demone con un comune mortale genera un semidio; l’unione di un semidio con un comune mortale genera un meticcio e tanto più la discendenza si compone di comune sangue mortale, tanto più in essa il potere ereditario del demone antenato verrà a mancare.
Si deve alla demone Uhma l’attribuzione di una cifra di “punti mana” (PM) per ciascun demone. Grazie a questa informazione è possibile confrontare i demoni in base ai poteri complessivi che detengono (compresi quelli di derivazione maligna). Un elevato valore di punti mana sarà relativo a un demone molto potente e viceversa. Ciò non significa necessariamente che un demone non possa sconfiggerne un altro che ha un mana superiore; ha infatti cruciale importanza la dote che li caratterizza. Nella cultura popolare esiste un’ulteriore distinzione tra demoni: quelli con PM inferiori a 25 sono chiamati “demoni minori”; quelli con PM compresi tra 25 e 45 sono chiamati “demoni maggiori”, mentre quelli con PM superiori a 45 sono chiamati “demoni furenti”. 
I demoni furenti sono gli unici demoni che possono essere evocati, così che possano comparire in un luogo differente di Elolbia rispetto a quello in cui si trovavano in precedenza. Possono evocarli anche i comuni mortali, ma quasi sempre per riuscirci sono resi necessari degli strumenti magici.
Si noti che i demoni di sesso femminile presentano sempre nel loro nome il suffisso “Uh” per distinguerli da quelli di sesso maschile.
Si sa con certezza che sono esistiti 42 demoni dall’inizio dell’Era Antica fino al 406 Huk e di seguito saranno elencati. Molti di essi sono deceduti nel corso dei secoli.

(†) RÉBO (51 PM): il demone della virtù. Nacque nell’Era Antica dall’unione di Ehve con il mago Conno. Morì ucciso da Mulgaha.

(†) UHTÒPIA (24 PM): la demone protettrice delle città. Nacque nell’Era Antica dall’unione di Ehve con il mago Conno. Fu madre di Fidone, demone nato dalla sua unione con il satiro Abas. Morì uccisa dai muhranal.

FIDÒNE (18 PM): il demone che salvaguarda il commercio degli uomini via mare e via terra. Nacque nell’Era Antica dall’unione tra il satiro Abas e la demone Uhtopia. Ebbe un figlio dalla semidea squalo (eletta di Urn) Uerv: Poseone.

POSEÒNE (34 PM): il demone protettore dei navigatori e delle creature sottomarine. Nacque nell’Era Antica dall’unione tra Fidone e la semidea squalo (eletta di Urn) Uerv. Ha la parte superiore del corpo umana e l’altra metà pisciforme. Si accoppiò con numerose femmine di delfino e nacquero così diversi semidei sirene e tritoni.

(†) HÒPELAS (14 PM): il demone della sincerità. Nacque nell’Era Antica dall’unione di Ehve con il mago Hessos. Morì ucciso dai muhranal.

(†) HÒPEMAR (10 PM): il demone della risata e della comicità. Nacque nell’Era Antica dall’unione di Ehve con il mago Hessos. Era molto amico del demone Brugugù. Morì in un naufragio nel 215 Huk.

UHÀAL (21 PM): la demone che tutela le amicizie, ne crea di nuove e ne scinde altre. Nacque nel 99 Huk dall’unione tra Ehve e il mago Ivar.

TÌMOWS (22 PM): il perfido demone della pigrizia e della vigliaccheria. Nacque nell’Era Antica dall’unione tra la ninfa Ehve e il mago Moburbone. È odiato dai mortali in quanto li affligge con disgrazie di ogni genere per lucro o per svago. Sopravvisse ai muhranal nascondendosi mentre il demone Rebo si gettava all’interno della mischia nella quale avrebbe perso la vita, aspettandosi invano il suo supporto. 
Tra il IV e V secolo dell’Era Nuova Timows entrò in stretta confidenza con i seguaci di Uls delle Terre Oscure. Possiede uno dei due guanti di Gorvar, i quali permettono a chi li indossa di trasformarsi in qualsivoglia oggetto inanimato venga con essi toccato.

(†) SÒMIX (21 PM): iil demone protettore dei nascituri, delle donne incinte, dei parti e dei neonati. Nacque nell’Era Antica dall’unione tra Ehve e il mago Sominiro. Ebbe due figli insieme con una semidea asina (eletta di Ehfra) Iola: Docfas e Uhmoin. Somix morì ucciso dai muhranal proprio nell’intento ben riuscito di proteggere i suoi figli.

(†) DÒCFAS (23 PM): il demone protettore dell’allevamento e dei pascoli. Nacque nell’Era Antica dall’unione tra la semidea asina (eletta di Ehfra) Iola con il demone Somix. Morì nell’imboscata di un gruppo di fuorilegge in Skarnia nel 334 Huk.

ÙHMOIN (12 PM): la demone che protegge la famiglia e il matrimonio. Nacque nell’Era Antica dall’unione della semidea asina (eletta di Ehfra) Iola con il demone Somix. Ha sembianze ibride tra un corpo di donna e quello di un’asina, similmente a un centauro.

(†) ÙHYR (27 PM): la demone della correttezza e del rispetto della legge. Nacque nell’Era Antica dall’unione tra la dea Ehve e il mago Kotsi. Fu rapita dai muhranal e violentata e uccisa da Uls.

(†) KOKÒRFOS (37 PM): il demone delle metamorfosi. Nacque nell’Era Antica dall’unione tra Ehve e il mago Kotsi. Si unì alla sorellastra Uhak per generare i figli Uhpaos e Quembo. Morì ucciso dai muhranal.

ÙHAK (50 PM): la demone della vendetta. Nacque nell’Era Antica dall’unione tra la dea Ehve e il mago Almarum. Dalla sua unione con il fratellastro Kokorfos ebbe i figli Uhpaos e Quembo.
Sono celebri alcuni aneddoti inerenti alla sua difficile giovinezza. Uno di essi racconta che fu rapita quando aveva solo sei anni da un gruppo di kribei che la maltrattarono e la tennero relegata dentro a una gabbia per mesi con i più meschini intenti. Più ella cresceva però, più i suoi poteri si intensificavano e un giorno riuscì a liberarsi piegando le sbarre di quella gabbia. Sterminò allora spietatamente tutti i suoi rapitori e provò un senso di appagamento profondo per averlo fatto. Questa brutta esperienza giovanile contribuì indubbiamente a fortificare il suo carattere. Uhak non è esattamente né buona, né malvagia, ma è sostenitrice di un’idea di giustizia del tutto personale e non da tutti condivisibile.

ÙHPAOS (40 PM): la demone della follia. Nacque nell’Era Antica dall’unione di Kokorfos e di Uhak. Non ebbe mai discendenti e si racconta che fosse innamorata di una demone del suo stesso sesso, Uhrgak. Uhpaos è in grado di modificare il proprio aspetto fisico a piacimento, assumendo le sembianze di qualcun altro. All’inizio del V secolo Huk, la demone era ancora in possesso di uno dei due guanti di Gorvar, i quali permettono a chi li indossa di trasformarsi in qualsivoglia oggetto inanimato venga con essi toccato.

QUÉMBO (26 PM): il demone protettore dei boschi e delle foreste. Nacque nell’Era Antica dall’unione di Kokorfos e di Uhak. Fu sempre detestato specialmente dal padre, dedito ad atti malvagi. Questi praticò su Quembo un sortilegio quando era ancora un adolescente: avrebbe potuto trasformarsi in una creatura zuhr, acquisendo forza e un’apparente invulnerabilità, perdendo tuttavia la piena capacità di intendere e di volere. Il demone imparò a padroneggiare questa metamorfosi, arrivando quindi a servirsene a proprio vantaggio. Il difetto di tale trasformazione è che, cessata la fase zuhr, Quembo non può resistere in forma umana a un sonno che dura per diverse ore.
Quembo è molto legato in amicizia al demone Brugugù e possiede un campanello magico, creato dal mago Kotsi, il quale, tintinnando più o meno intensamente, può avvisarlo dell’eventuale vicinanza di creature karosor.

(†) ALMERÌDIO (26 PM): il demone del senso di colpa. Nacque nell’Era Antica dall’unione della dea Ehve con il mago Almarum. Dalla sua unione con la semidea scrofa (eletta di Oas) Pigas ebbe i figli Populu e Uhrifia. Morì ucciso da Mulgaha.

POPÙLU (14 PM): il demone dell’eccesso e del vizio. Nacque nell’Era Antica dall’unione tra il demone Almeridio e la semidea scrofa Pigas. Il suo corpo è un ibrido piuttosto sgradevole alla vista tra un uomo e un maiale.

UHRÌFIA (26 PM): la demone della caccia. Nacque nell’Era Antica dall’unione tra il demone Almeridio e la semidea scrofa Pigas. Ha il corpo di donna, ma il naso e le orecchie suine.

(†) ÙHIGAF (25 PM): la demone delle lusinghe e degli inganni. Nacque nell’Era Antica dall’unione di Ehve con il mago Almarum. Dalla sua unione con il demone Brutis nel 139 Huk nacque il figlio Veorg. Ebbe però rapporti anche con dei semplici uomini in seguito al suo tradimento. Uhigaf morì uccisa proprio da Brutis quasi un secolo dopo la fine della loro relazione, nel 234 Huk, durante il periodo di dieci mesi in cui lei era chiusa nel suo bozzolo.

(†) BRÙTIS (70 PM): il terribile demone delle armi. Nacque nell’Era Antica, prima del tradimento di Uls, dall’unione tra la ninfa Ehba e il semidio lupo Grezsi (eletto di Uls). Nell’Era Nuova ebbe da Uhigaf il figlio indesiderato Veorg. Brutis era il demone più fedele su cui Uls poteva contare e lo dimostrò svolgendo sempre volentieri incarichi per suo conto. La sua lealtà venne ulteriormente confermata nel 234 Huk, quando accettò la sua richiesta di uccidere proprio Uhigaf, la demone che gli aveva donato un figlio.
Brutis è considerato il più potente dei demoni mai comparsi in Elolbia. Ha le sembianze di un lupo gigantesco (grande il doppio di un orso bruno) con braccia e gambe antropomorfe. Nel 383 Huk combatté insieme al fratello Bratos contro il demone Derad nei boschi di Borgoligno, in Obridania, perdendo la vita nella lotta, ma impartendo a sua volta fatali danni al nemico.

BRÀTOS (54 PM): il terribile demone del panico e del caos. Nacque nell’Era Antica, prima del tradimento di Uls, dall’unione tra la ninfa Ehba e il semidio lupo Grezsi (eletto di Uls). È un mostruoso ibrido tra un lupo gigantesco (poco più piccolo di Brutis) e un uomo. Nel 383 Huk causò la morte del demone Derad combattendo insieme al fratello Brutis.

VÈORG (38 PM): il demone dell'astuzia militare e della scaltrezza. Nacque nel 139 Huk dall'unione tra i demoni Brutis e Uhigaf.

(†) ÙHEL (24 PM): la demone della pace. Nacque nell'Era Antica dall'unione tra la ninfa Ehba e il mago Poa. Morì uccisa da Mulgaha.

(†) ÙHFIS (28 PM): la demone della speranza. Nacque nell'Era Antica dall'unione tra la ninfa Ehba e il mago Poa. Morì uccisa da Mulgaha.

(†) DÈRAD (63 PM): il demone del coraggio. Nacque nell’Era Antica dall’unione tra la ninfa Ehba e il mago Poa. Uccise Uhrgak a Varradra (nella regione di Turkas) nella primavera del 202 Huk. 
In uno degli ultimi anni della sua vita, Derad sposò Ratisalla, una donna mortale, che avrebbe poi scoperto essere discendente del mago Butrem. Il loro unico figlio, Blinzago, era appena stato partorito quando i demoni Brutis e Bratos tentarono di ammazzarlo su ordine di Uls. Era l’anno 383 Huk. Derad intervenne in difesa del figlio e lottò strenuamente per resistere all’impeto dei due demoni furenti, dando il tempo a Ratisalla di fuggire col figlio. Derad riuscì infine a uccidere Brutis e a cacciare Bratos; ciononostante, fu lui stesso ferito gravemente e perse la vita.

ÙHLA (44 PM): la demone della preveggenza e del destino. Nacque nell'Era Antica dall'unione di Abas con la semidea pecora Malg. Ebbe due figli da Oryl: Orret e Uhma.

ÒRRET (29 PM): il demone dei sogni che i mortali fanno durante il sonno. Nacque nell’ultimo secolo dell’Era Antica dall’unione tra il satiro Oryl e la demone Uhla.

ÙHMA (20 PM): la demone della memoria. Nacque nell'ultimo secolo dell'Era Antica dall'unione tra il satiro Oryl e la demone Uhla.

ÙHSA (10 PM): la demone dell'agricoltura. Nacque nell'Era Antica dall'unione tra Abas e la semidea pecora Malg.

OLOSÈYO (13 PM): il demone dei bei paesaggi che allietano i sensi. Nacque nell'Era Antica dall'unione tra Abas e la semidea pecora Malg.

ÙHVA (13 PM): la demone della brezza che porta benessere. Nacque all’incirca due secoli prima della fine dell’Era Antica dall’unione tra il satiro Aos e la maga Demena.

UHTÌTA (17 PM): la demone dei profumi e dei buoni sapori. Nacque all’incirca un secolo e mezzo prima della fine dell’Era Antica dall’unione tra il satiro Aos e la maga Demena.

BRUGUGÙ (15 PM): il demone delle pozioni. Nacque nell’Era Antica dall’unione tra la ninfa Ehqua e il mago Stilonese. Come diversi altri demoni, egli non ha da manifestare alcuna dote fisica, ma il suo potere risiede interamente nella capacità eccezionale di creare pozioni magiche. Era molto amico dei demoni Hopemar e Quembo. Il legame di intesa con quest’ultimo si instaurò quando Brugugù gli salvò la vita nel 196 Huk. Gli fece bere una pozione dell’invisibilità quando era in fase dormiente post-trasformazione e sua sorella Uhpaos lo stava cercando per assassinarlo. Quembo rimase sempre estremamente riconoscente a Brugugù per il suo aiuto.

(†) ÙHRGAK (44 PM): la terribile demone dell’ira. Era una delle sei sorelle nate dall’unione tra Ehrg e il mago Emean nell’ultimo secolo dell’Era Antica. Fu uccisa dal demone Derad a Varradra (nella regione di Turkas) nella primavera del 202 Huk, quando prese a massacrare centinaia di persone. Arrivò a tanto perché fu insultata pubblicamente da un gruppo di persone durante una festa paesana che quivi si stava svolgendo. Non avrebbe risparmiato nemmeno i bambini se non fosse stata fermata.

(†) ÙHNN (32 PM): la perfida demone della solitudine e della malinconia. Era una delle sei sorelle nate dall’unione tra Ehrg e il mago Emean nell’ultimo secolo dell’Era Antica. Il mago Butrem raccontava che fin da bambina voleva somigliare perfettamente alla madre e per questo motivo odiava alla follia la sua parte non divina derivante dal padre. Si narra che fosse solita divorare la sua stessa carne e che per questo motivo le mancassero entrambe le braccia. Fu uccisa da un’eletta della dea Ehtas quando, insieme al mago Emean, si accingeva a riportare un gruppo di malvagi fauthor (isolati nelle Lande Glaciali) nelle terre elolbiane su degli iceberg.
Urn e Alm scatenarono tempeste nei mari del sud che rovesciarono questi iceberg prima che potessero raggiungere la terraferma e così i fauthor fuggiaschi sprofondarono inesorabilmente negli abissi marini. Uno soltanto di questi, il celebre Hoobridar, scampò alla vista delle divinità e riuscì a pervenire in Obridania, dove avrebbe radunato intorno a sé tutti i karosor rimasti in circolazione al fine di sterminare le creature viventi.
Secondo una leggenda, il demone Bratos giunse da Ehrg su consiglio di Uls nei tempi in cui le tempeste suddette cessarono. Ehrg acconsentì a cremare il corpo di Uhnn e successivamente Bratos, approfittando dei venti eccezionali di quel periodo, ne disperse le ceneri nel mondo.

(†) ÙHWI (28 PM): la demone dell’avidità e dell’avarizia (avrebbe preso il suo posto Briseo nel 267 Huk). Era una delle sei sorelle nate dall’unione tra Ehrg e il mago Emean nell’ultimo secolo dell’Era Antica. Si narra che si innamorò perdutamente di un mortale intorno al 250 Huk. Tuttavia costui era inorridito dall’aspetto fisico della demone. Nessuno dei suoi insulti avrebbe comunque fatto desistere Uhwi dal perseguitarlo con dei ripetuti corteggiamenti. Ella arrivò ad attaccare diversi villaggi, derubando le sue genti di molti averi e accumulando un tesoro immenso per il suo amato. Ma nemmeno con questo sarebbe riuscita a sedurlo. Il mortale perse la vita cadendo giù da un precipizio in quello che mai si capì se fosse stato un incidente o un disperato suicidio. Contuttociò, Uhwi rimase talmente addolorata dalla sua perdita che desiderò ella stessa morire.
A quei tempi vi era un anziano mago di nome Briseo interessato al tesoro che Uhwi aveva accumulato. Invano aveva per tanto tempo cercato di sottrarglielo. Così, Uhwi chiamò costui per proporgli un patto: gli avrebbe ceduto il proprio tesoro se lui avesse acconsentito a ucciderla con una morte indolore. Briseo era sì disposto ad accettare la sua proposta, ma si dimostrò talmente avido da pretendere da Uhwi anche la sua immortalità. Infatti, sapeva di essere un semidio anziano e pertanto la morte lo avrebbe presto separato da quel lussuoso patrimonio. Briseo voleva accumulare il più grande tesoro che si fosse mai visto in Elolbia e perciò Uhwi, seppur infastidita dalla sua ulteriore richiesta, fece il possibile per cedergli le sue qualità di demone. Era necessario però ottenere il consenso di Ehla per fare ciò e, stranamente, in qualche modo Uhwi sarebbe riuscita a persuaderla. Briseo divenne da allora il nuovo demone dell’avidità e dell’avarizia. Rispettando l’accordo, provvide poi a uccidere l’ormai mortale Uhwi.

ÙHBORA (28 PM): la demone delle malattie. Era una delle sei sorelle nate dall’unione tra Ehrg e il mago Emean nell’ultimo secolo dell’Era Antica. A lei e a Uhpose si deve la trasformazione di cinque specie vegetali nei cosiddetti “fiori maledetti”.

UHPÒSE (23 PM): la demone dei veleni. Era una delle sei sorelle nate dall’unione tra Ehrg e il mago Emean nell’ultimo secolo dell’Era Antica. Si narra che fosse innamorata del mago Nerodore. A lei e a Uhbora si deve la trasformazione di cinque specie vegetali nei cosiddetti “fiori maledetti”. Porgendo questi ultimi in dono al mago Nerodore, Uhpose sperava proprio di riuscire a sedurlo, ma ne restò delusa.

UHÀSHA (25 PM): la demone della vecchiaia e della bruttezza che suscita ripugnanza visiva alle creature viventi. Era una delle sei sorelle nate dall'unione tra Ehrg e il mago Emean nell'ultimo secolo dell'Era Antica.

BRISÉO (52 PM): è diventato il demone dell’avidità e dell’avarizia da quando Uhwi gli concesse i poteri nel 267 Huk. In origine era però un mago di indole malvagia, nato nell’ultimo secolo dell’Era Antica. Era il figlio dei maghi Milarella e Castanio, ma anche il fratello di Boscrivuoto.
Appena Ehrg, madre di Uhwi, venne a sapere del patto stretto con Briseo e del fatto che avesse ucciso sua figlia, lo maledisse. Briseo diventò succube di un’avidità e di un’avarizia spropositate e, tuttavia, nella maledizione di Ehrg rientrava l’ordine, al quale non avrebbe potuto trasgredire, di procurarsi nuove ricchezze esclusivamente mediante onesti accordi con gli altri. Briseo avrebbe così vagabondato per secoli in Elolbia con l’intento di svolgere incarichi pericolosi in cambio di denaro e ricchezze. Molto spesso gli venivano commissionati degli omicidi. Diventò famoso in Elolbia col soprannome di Carrettiere proprio perché sul carretto sul quale viaggiava caricava ogni volta i cadaveri delle sue vittime. Col tempo, fu a tal punto consumato dal maleficio che gli aveva scagliato addosso Ehrg che, temendo l’idea di perdere l’immenso tesoro accumulato, Briseo decise di nascondersi con esso in un luogo abbastanza protetto dagli occhi degli uomini. Non era in grado di resistere agli inviti delittuosi che gli venivano rivolti in cambio di denaro perché non riusciva mai a dire di no a un ulteriore guadagno. Nondimeno, lui non desiderava più uccidere nessuno: ciò lo indusse a isolarsi. Non volle mai più separarsi dal suo tesoro e da allora, secondo le storie, lo iniziò a custodire segretamente nella grotta di un faraglione sulla costa orientale di Obridania.

(†?) SHRÒG (>45 PM): il demone della crudeltà. Si narra che fosse il figlio di Uls e di una delle maghe ignote delle quali lo stesso dio abusò negli anni dell’Era Antica in cui Mulgaha imperversava nel mondo. Costei era stata rapita e trascinata dai muhranal nelle viscere della terra. Si hanno poche testimonianze di questo demone malvagio. Di lui si è persa ogni traccia già nell’Era Antica. Secondo alcuni venne ucciso dai maghi; altri sostengono che venne eliminato da un fauthor e altri ancora pensano che in realtà sopravviva con Uls nelle viscere più profonde del mondo.

(†?) ÙHRF (>45 PM): la demone della nebbia. Per misteriosità non ha rivali. Al contrario di ogni altro demone già elencato, infatti, di lei non si conosce praticamente nulla. Non si sa né di chi sia figlia, né che aspetto abbia. Addirittura non si sa nemmeno se sia realmente una demone. Secondo la leggenda, vivrebbe in un territorio disabitato di Ovadia noto come “valle delle Nebbie”. Nessuno vi si reca perché nessuno ha mai più fatto ritorno da simili luoghi. D'altronde, proprio per via delle poche informazioni che si hanno in merito a questa demone, si preferisce considerarla una figura immaginaria. Si attribuisce genericamente alla dea Ehrg l’inviolabile segreto che, fin dai secoli più remoti dell'Era Antica, si cela nelle nebbie nere di quelle terre.